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La croce di Gesù restaura il nostro cuore
La croce di Gesù restaura il nostro cuore. Questo il titolo della Via Crucis di quest’anno.
Gli alunni della Scuola Primaria hanno fatto la Via Crucis salendo il Monte Croce, fermandosi a tappe e leggendo brani del Vangelo.
L'idea della croce di cocci è nata dalla tecnica giapponese chiamata Kintsugi in cui il vasellame rotto viene restaurato non in modo "invisibile" per riportare l'oggetto alla sua origine, ma esaltandone le crepe inserendo dell'oro o del platino. Il significato è che le ferite dell'oggetto - in questo tempo quaresimale le ferite del nostro cuore: i nostri peccati o il male che ci è stato fatto - non sono cancellate, ma esaltate, perché il vissuto è ciò che ci fa essere così adesso: arricchiti dall'amore ricevuto da Gesù che con il suo amore aggiusta il nostro cuore; la salvezza arriva dall'amore infinito che Gesù prova per l’umanità, morendo sulla croce per noi.
Ciascun bambino ha ricevuto un vasetto in terracotta che ha rotto con un colpo di martello. Un pezzo di coccio di ciascun vasetto con scritto il nome del bambino, è stato posto sulla croce portata durante la Via Crucis.
Il vasetto rotto, invece, è stato ricomposto (lasciando il buco del pezzo che è sulla croce), esaltando le crepe con l'oro (naturalmente noi abbiamo usato un Uniposca!), riempito di terra e seminato con dei semini che sbocceranno in fiori nei prossimi giorni.
La croce quindi è caratterizzata da un lato dai cocci rotti (che sono i pezzi di ciascun alunno) e dall’altro dall'oro (anche questo finto!) come se fossero le crepe riempite di oro.
Durante la Via Crucis, questa croce è stata portata da alcuni genitori che hanno partecipato al gesto. Una cosa molto bella perché è indice dalla voglia di partecipare alla vita dei propri figli e alla loro educazione anche a scuola.
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PRIMARIA